All'alba ci siamo caricati il "cielo sulla schiena", ansiosi di affrontare questa impegnativa escursione di 214 km, scoprendo pedalata per pedalata un paesaggio, a noi inedito, fatto di colori, natura e silenzio. Una intera giornata trascorsa nell'osservare e spaziare la vista in ogni luogo circostante, cercando di cogliere uno spettacolo sempre "in scena", dimenticandoci del mezzo meccanico se non per riportarlo alla sua funzione di utile trasporto muscolare, quello che ci ha permesso di percorrere dall'argine del Po di Goro saltando a quello di Maistra, circumnavigando l'interminabile Sacca (.. o meglio sarebbe giusto chiamarla per la sua estensione "Laguna") di Scardovari e per scoprire le nascoste e poco frequentate Valli che da Ca' Venier portano fino a Porto Levante: Chioggia è li, anch'essa da rivalutare e sorprendere all'ignaro visitatore che non si attende una piccola Venezia, una città dentro al mare!. Stupore!.
Il morale della Truppa è altissimo e come al solito a tavola mostra il meglio delle performance disponibili. Il rientro con "la pancia piena", incubo di quel ciclista che non sa cosa vuol dire cicloturismo oppure lo ha frainteso con l'agonismo, NON ci spaventa assolutamente vista l'abbuffata di pesce chioggiotto: con il sole in fronte abbiamo di nuovo "scalato" tutti quegli argini, a ritroso ma lungo una rapida tangente che ci ha riportato quasi al tramonto proprio sotto al Castello Estense di Mesola, per concludere un'altra avventura pedalata all'insegna del vero spirito escursionistico di Ad Maiora Bike.
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