Don AmMondo, curato non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno... mentre rincasava passeggiando sul quel ramo del fiume Senio che volge a mezzogiorno, non s'accorse dei due loschi individui che gli ostruivano la strada impedendogli l'accesso alla canonica. Erano i "Bravi" di Don Robrigna, signorotto del paese che dominava la zona con cipiglio da condottiero. Il Nisio e il Brodo , questi erano i nomi dei due sgherri dall'aspetto spaventoso con capelli raccolti in una reticella verde intorno al capo, avvicinarono senza indugi il povero malcapitato e gli riferirono che il loro padrone "mandava a dire a tutti che la disfida fra Renzo TramalPino e Lugigia Zalambella non s'aveva da fare!!."
Don AmMondo spaventato da tal intimidazione non oso' replicare e fu costretto ad ascoltare senza replicare i "consigli" dei 2 perfidi malviventi giurando a loro che avrebbe provveduto. Giunto allarmato al paese si rivolse immediatamente all'avvocato Flavio Azzeccagarbugli - meglio conosciuto come Massimo Della Pena - chiedendo un aiuto per risolver la penosa questione. Il leguleio suggeri' di trovare un pretesto per annullare la partecipazione dei due contendenti alla nobile gara di biciclo da tenersi nella terza decade di giugno nel Ducato di Selva in Gardenus. E infatti da li a poco i due contendenti ricevettero dall'organizzatore Mastro Monta - sua signoria di Felsina - una pergamena notificata poi dal frate Equitalius, un tipo logorroico stranamente sopravvissuto ad una polmonite virulenta avuta in età giovanile, in cui erano elencati gli impedimenti dirimenti: error, conditio, votum, cognatio, crimen. In tale documento si dichiarava pubblicamente che il povero TramalPino veniva escluso dalla gara per peste bubbonica manifestata con dei forti scompensi cardiologici, cali di pressione, perdita delle forze, inabilità accertata del braccio sinistro, aumento dell'appetito e con conseguenti flatulenze orrende.
Don AmMondo spaventato da tal intimidazione non oso' replicare e fu costretto ad ascoltare senza replicare i "consigli" dei 2 perfidi malviventi giurando a loro che avrebbe provveduto. Giunto allarmato al paese si rivolse immediatamente all'avvocato Flavio Azzeccagarbugli - meglio conosciuto come Massimo Della Pena - chiedendo un aiuto per risolver la penosa questione. Il leguleio suggeri' di trovare un pretesto per annullare la partecipazione dei due contendenti alla nobile gara di biciclo da tenersi nella terza decade di giugno nel Ducato di Selva in Gardenus. E infatti da li a poco i due contendenti ricevettero dall'organizzatore Mastro Monta - sua signoria di Felsina - una pergamena notificata poi dal frate Equitalius, un tipo logorroico stranamente sopravvissuto ad una polmonite virulenta avuta in età giovanile, in cui erano elencati gli impedimenti dirimenti: error, conditio, votum, cognatio, crimen. In tale documento si dichiarava pubblicamente che il povero TramalPino veniva escluso dalla gara per peste bubbonica manifestata con dei forti scompensi cardiologici, cali di pressione, perdita delle forze, inabilità accertata del braccio sinistro, aumento dell'appetito e con conseguenti flatulenze orrende.
Mentre alla Zalambella veniva intimato per le seguenti motivazioni .... all'anagrafe di Lucus da un controllo era emerso che Lugigia Zalambella non era una donna bensi' un uomo, non aveva 70 anni ma 82 e non era nato a Lucus ma a Mediolanum (citta' Lombarda governata dai Cairone De Fundus di Investimentus) e che a causa delle sue false dichiarazioni all'atto dell'iscrizione sotto giuramento, ne determinavano l'immediata squalifica da tutte le disfide in temporis. Un duro colpo per i due sfortunati che appesero il biciclo al chiodo.... Tramalpino si chiuse in un convento a Monza e presi i voti .... Zalambella invece fu visto in un solstizio d'inverno sul passo Sambuca con 10 chili di porcini in sacca ... e poi ne se ne seppe piu' nulla.
Tratto da: "Le fantastorie su due Ruote" (by Gigino)
Nessun commento:
Posta un commento