Nel periodo del Carnevale, che precede quello della Quaresima, prevedeva che ci si divertisse fino all’inverosimile e a tavola si facessero grandi scorpacciate per poi passare al periodo di digiuno e penitenza. Per questo motivo durante la festa abbondavano i dolci, fritti nello strutto - oggi sostituito dall’olio - particolarmente saporiti e di fattura assai semplice. Assai nutrito è quindi anche il ricettario emiliano romagnolo, giunto a noi dalla tradizione, che presenta diverse varianti, negli ingredienti e nel nome, a seconda dei luoghi.Tra le ricette più comuni vi segnaliamo le deliziose Sfrappole, o frappe, a base di farina e uova, spolverate di zucchero filato, che si possono gustare un po’ ovunque, ed è facilissimo farle in casa. Hanno tradizionalmente la forma di una striscia, e vengono servite con una spolverata di zucchero a velo. Non da meno sono le Frittelline di riso cotto nel latte, che un tempo erano preparate utilizzando gli avanzi di cucina, un piatto assai apprezzato ancor oggi nel ravennate. Anche le tagliatelle, piatto tipico di questa regione, possono diventare un delizioso dolce di Carnevale, dopo essere state opportunamente zuccherate e quindi fritte. Questa ricetta delle Tagliatelle fritte, facile da fare e molto gustosa, risale alla tradizione contadina dell’Appennino romagnolo, ma è diffusa un po’ ovunque seguendo varianti a seconda delle aree. Ma fra le delizie grasse del Carnevale non poteva mancare quella di Casa Artusi che fra i classici dolci carnevaleschi propone le Castagnole segnalate nel celebre manuale proprio da Pellegrino Artusi come piatto tipico "delle Romagne". Anche se l’Autore le considera di genere non troppo fine, vi assicuriamo che sono davvero squisite!
Fonte: http://www.emiliaromagnaturismo.it/
Nessun commento:
Posta un commento