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lunedì 3 maggio 2010

La musica nelle aie

Castel Raniero Rock Festival    7-9 maggio
Un appuntamento che l’Italia si segna come rara occasione di vivere musica, terra, tradizioni e natura e scoprire autentici tesori fra gli oltre 20 gruppi selezionati da ogni regione italiana, con le loro radici, con le loro territorialità, con la loro anima messa a nudo sui campi, in mezzo alle frasche, sul ciglio della strada.
Una manifestazione che si va consolidando fra le più verdi del territorio. Il percorso di 5 km chiuso al traffico, il tentativo di incentivare il moto delle gambe e dei pedali, la navetta gratuita che soccorre chi cerca una mano.
La mescolanza di età e di colori, bambini, tanti! Vecchietti, nonni, ragazzi, rasta e creste, famiglie intere fra i passeggini e non si guarda a niente, un sorriso e poi ci si prende a braccetto e si inizia a saltare, a ballare, a cantare.
E poi il cibo da strada, la salsiccia e la piadina, le ciliege appena mature, lo stand gastronomico con la pasta al matterello delle “zdaure”, la carne alla brace preparata dagli “uomini della graticola” e la sòpa inglesa che bisogna spicciarsi a ordinare che sennò finisce.
Migliaia di persone la domenica sul percorso ma grande partecipazione anche agli eventi collaterali, come il concerto del venerdì con il gruppo che ha vinto la scorsa edizione: Roberto Durkovic e i fantasisti del metrò per uno scatenamento balcanico e tzigano.
Il sabato oltre al convegno di Villa Orestina, oltre alle visite ai boschetti guidate dalle guardie ecologiche, appuntamento nel pomeriggio con la classica passeggiata di Castel Raniero, la competitiva e non, più rinomata della zona.
Il desiderio di dare spazio alla musica che parla di terra ha portato alla nascita di questo folk festival che ha assunto in pochi anni una dimensione nazionale.

I musicisti che suonano folk  trovano aie, strade e campi dove suonare in aperta campagna, nel verde delle colline di Castel Raniero. L’atmosfera che si crea è davvero unica e si va dalla sensazione della festa rurale che si crea in un’aia tra balli e vino alla meravigliosa dimensione solitaria della musica che vaga tra i vigneti e i campi di grano. È davvero possibile unire queste musiche con i boschi e le colline, la terra e i contadini, il vino e la gastronomia romagnola. Tutto questo è reso possibile grazie a organizzatori, musicisti, volontari e pubblico che partecipano allo stesso desiderio di ritrovare armonia e unità con la terra.

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