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lunedì 14 maggio 2012

Da Galeata a Lugo

S. Ilaro o Ellero, Abate di Galeata, nacque in Tuscia (o Toscana romagnola) nel 476. A dodici anni decise di dedicare la sua vita interamente alla vita ascetica religiosa e si ritirò a vita solitaria. Lasciò la casa paterna, si inoltrò sull'Appennino e scelse per propria dimora un monte sopra Galeata. In quel luogo costruì in tre anni una cappella per pregare e, sotto di essa, una spelonca dove alloggiare, procurandosi il vitto col proprio lavoro. A vent'anni passò dalla vita eremitica a quello cenobitica, avendo raccolto attorno a sé diversi adepti, giovani monaci coi quali si impose delle "regole" strettissime da rispettare e osservare: preghiera, digiuno, lavoro dei campi, carità. L'Abate S.Ilaro, vissuto e quasi coetaneo del Re Ostrogoto Teodorico, ebbe anche modo di conoscere personalmente il sovrano. Anzi, dopo un primo incontro-scontro coi monaci, per motivi a noi sconosciuti, Teodorico, mentre marciava coi suoi soldati cavalcando un bianco cavallo, per cacciare i frati dall'eremo, si trovò di fronte l'Abate Ilaro benedicente, davanti al quale l'animale miracolosamente si inchinò. In seguito a questo evento miracoloso il Re goto strinse con i frati rapporti di vera amicizia, donando loro beni e terreni posti nei dintorni. L'Abate percorse buona parte della Romagna per predicare il verbo di cristo, e sostò anche nel piccolo borgo di Lugo, che sorgeva nel fondo Stiliano. S. Ilaro morì nel 558, all'età di 83 anni. Il Santo è protettore della città di Lugo, dove rimase per un certo tempo a predicare. Afferma lo storico Bonoli nella sua Storia di Lugo: "In vicinanza di Lugo, nel Fondo detto Stiliano, fabbricarono gli antichi lughesi una Chiesa d'onesta grandezza, dedicata al Santo Ilaro Abate di Galliata, protettor loro.". Il primo documento riguardante la Chiesa e la Massa di S. Ilaro in Stigliano (o Stiliano) risale al 980, ma il fatto che tali luoghi fossero già noti indica una loro preesistenza. Durante i secoli, calamità, alluvioni, allagamenti della zona, dovuti alle frequenti rotte dei fiumi Santerno e Senio, obbligarono monaci e residenti ad abbandonare il sito malsano "divenuto invivibile vieppiù dai pericoli cui era esposto, per le continue scorrerie di armati e delinquenti, inoltre lontano dal luogo fortificato" (Soriani). Fu così che la Cappellania di S. Ilaro in Stiliano si trasferì, con tutte le reliquie, nella Chiesa di S. Maria del Trivio o Trebbo, di recente costruzione, alla quale venne aggiunto il titolo "e di S. Ilaro". La Chiesa del Fondo Stiliano rimase a lungo abbandonata, poi fu affidata ai Padri Carmelitani che la tennero per diversi anni, fino a quando i continui saccheggi non li obbligarono a lasciarla definitivamente a favore di un luogo più protetto, a due passi dalla cittadella (la zona della Chiesa del Carmine). Sulle fondamenta di quella prima Chiesa verrà eretta l'attuale Chiesa del Carmine, su disegno dell'Arch. Ambrogio Petrocchi, inaugurata nel 1772, con annesso Convento. Qui i Padri Carmelitani sono stati, anche in momenti difficili, fedeli custodi del busto argenteo di S. Ilaro, protettore della città. Il 15 maggio di ogni anno ha luogo a Lugo la festa del Santo Patrono della città, come da antica consuetudine.

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