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domenica 13 maggio 2012

Non si può chiedere di più!

In cucina quando l'occhio attento del cuoco osserva che tutti gli ingredienti sono pronti soltanto per essere amalgamati tra loro, nelle giuste dosi per trasformarli poi in un successo gastronomico, è altrettanto impaziente di vedere e assaggiare il "piatto" finito e sublimarsi, anche a distanza di ore, del risultato ottenuto. Questa trasposizione culinaria è rappresentativa, nè più nè meno, di tutte le attività svolte con passione ed entrando nel merito della nostra attività cicloturistica, focalizzandoci sul programma settimanale proposto da Ad Maiora Bike - Tour dell'Eremo - che ci ha visto pedalare sulle alte vette degli appennini del Parco Casentinese, lungo un percorso indubbiamente impegnativo ma che soltanto oggi "gustiamo" a pieno e con la soddisfazione di "avercela fatta".
A proposito di ingredienti giusti... non si poteva sbagliare!: una giornata climaticamente perfetta, un percorso disegnato per superare con curiosità e attenzione il Passo dell'Eremo, quello del Peschiera e il Monte Busca, lungo strade da noi dimenticate e da tempo non pedalate, ed infine i "giusti" e numerosi friends che hanno voluto aderire, armati del vero spirito cicloturistico, per decretare in anticipo il successo di questa giornata.
Ed infatti.... si è parato davanti ai nostri occhi un vero spettacolo della natura, di paesaggi differenti che mutavano velocemente man mano ci si arrampicava ai 900 mt di altitudine dell'Eremo, tra le difficoltà del caldo pressante e delle pendenze altimetriche; a San Benedetto in Alpe il ristoro... il panino al prosciutto per ristorare il fisico già provato ma anche per non dimenticare il nostro vero spirito pedalatorio "di colui che pedala con passione" fuori dal tempo: non sappiamo quando giungeremo a casa... non ci importa, ma ci importa godere di ogni attimo trascorso sulla specialissima e condividerlo. Non è poco!. 
Dalle rampe esposte interamente al sole di mezzogiorno del Monte Busca a Tredozio, per concludere questa galoppata di 150 km e 1650 mt di dislivello a Lugo, stanchi indubbiamente... anzi... più che stanchi, ma gustando solo oggi con piacere la nostra piccola, piccolissima impresa , che non nasce casualmente ma che è il frutto di un costante impegno,  di tanta passione, che ci rende in cambio tanta serenità.
Come scriveva Primo Levi nel suo romanzo La chiave a stella: “Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, amare il proprio lavoro, che purtroppo è privilegio di pochi, costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono”.

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