La situazione nell’Appennino emiliano-romagnolo è critica. “L’Appennino emiliano e romagnolo è la Regione caratterizzata dalla più elevata densità di frane in Italia. Le frane mappate sono circa 70 mila e molte di esse hanno grandi dimensioni , coinvolgendo aree di svariati chilometri quadrati. Circa il 20% del territorio collinare e montuoso della regione è in frana. E in considerazione di ciò e dell'elevata e concentrata piovosità di questo inverno, la montagna trasuda acqua da tutte le parti generando a sua volta "ferite aperte" per via di corsi d'acqua che capillarmente la percorrono e la scavano inesorabilmente. Smottamenti, banchine stradali franate, sentieri forestali al limite della transitabilità per l'ammasso di fango calcareo sono i segnali di questo "movimento" della fragile collina romagnola, quelli visibili all'uomo, ma che nel profondo sono certamente più consistenti e che meriterebbero una "prevenzione" a 360°.
lunedì 10 febbraio 2014
La collina è "fragile"
La situazione nell’Appennino emiliano-romagnolo è critica. “L’Appennino emiliano e romagnolo è la Regione caratterizzata dalla più elevata densità di frane in Italia. Le frane mappate sono circa 70 mila e molte di esse hanno grandi dimensioni , coinvolgendo aree di svariati chilometri quadrati. Circa il 20% del territorio collinare e montuoso della regione è in frana. E in considerazione di ciò e dell'elevata e concentrata piovosità di questo inverno, la montagna trasuda acqua da tutte le parti generando a sua volta "ferite aperte" per via di corsi d'acqua che capillarmente la percorrono e la scavano inesorabilmente. Smottamenti, banchine stradali franate, sentieri forestali al limite della transitabilità per l'ammasso di fango calcareo sono i segnali di questo "movimento" della fragile collina romagnola, quelli visibili all'uomo, ma che nel profondo sono certamente più consistenti e che meriterebbero una "prevenzione" a 360°.
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