Salite: Croara . Val Sellustra
Partecipanti n°26
2002 Savoia Maurienne
(Col d’Iseran / Telegraph /Galibier / Lauteret)
2003 Mercantour
(Colle della Lombarda /Bonnette / Cayolle/ Champs/ Allos / Izoard)
2004 Andermatt
(Passo Furka est / Nufenen /Gottardo /Susten /Grimsel / Furka ovest / Oberalp / Lucomagno)
2005 Pirenei & Ventoux
(Ventoux / Hourquette d'Ancizan /Tourmalet /Aspet / Peyesourde / Portillon)
2006 Haute Savoie
(Colombiere /Aravis / Cormet de Roselend / Col de
2007 3 Nazioni
(Spluga / Juf / Albulapass / Gepatsch / Pillerhohe / Kuhtai)
2008 Linea di Confine
(Col de
2009 Mitteleuropa
(S Osvaldo / Pala Barzana / Monte Rest / Passo del Pura / Sella di Razzo / Duron/ Cason di Lanza / Pramollo /Eisentalhöhe / Schönfeldsattel / Turracher/ Windischehöhe).
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Chi fosse interessato a ricevere i programmi dettagliati può inviare una richiesta al recapito web admaiora2004@libero.it specificando l'anno d'interesse.
Sabato 13 febbraio.
Il Grande Spirito, l'essenza spirituale che risiede in tutte le cose che esistono, si è mostrato, ma soltanto per chi ha occhi per vedere: ecco cosa direbbero gli indiani Lakota se avessero avuto modo anch’essi di sublimarsi, mente e corpo, nel percorrere l’odierna salita programmata.
Un estasi di paesaggi imbiancati dalla lontana Carpegna fino al Cimone, luci e colori nuovi, inediti…. così si è presentato il mitico Trebbio a noi, escursionisti domenicali ma pur sempre assetati di emozioni.
La giornata era di quelle ideali, serena, limpida e con una temperatura accettabile (considerando questo inverno come uno dei più rigidi negli ultimi 15 anni) e pertanto abbiamo deciso di “allungare” (termine ciclistico) partendo da Boncellino, inutile ritrovo per fantacicloturisti, fino a Casone in un interminabile e noioso percorso: Villafranca, Forlì, Castrocaro, Dovadola, qualche chiacchera e tanto cazzeggio per sollevare gli animi negli oltre
E poi…. si è aperto il sipario…. lo spettacolo è servito!!!
Il Trebbio è indubbiamente una salita ostica soprattutto se affrontata in questo periodo di fuoriforma ma pur sempre piacevolissima nei suoi
Ma chi lo conosce…. non lo evita (come si potrebbe pensare) anzi !!! lo affronta nel modo e nella maniera più consona al suo stato di preparazione se si vuole gustare a pieno tutte le prelibatezze visive che ci dona.
L’ultimo chilometro è un paradiso bianco, per l’alto innevamento (
Non mangiamo per alimentarci ma per gustare.
Qualche tratto ancora innevato ci ha consigliato di optare per la discesa in direzione di Modigliana, esposta al sole, invece che percorrere il tratto più selvaggio della Samoggia. Scelta appropriata anche perché le gambe incominciavano a perdere energia e quindi meglio non rischiare oltre.
Da segnalare le performance di “puledro Omer” il Redivivo “Pyron”, il sempreverde "Berta" e tutti gli altri splendidi compagni di questo splendido sabato invernale.
Km percorsi 105 / Media 24 km/H / Dislivello 695 mt
La manutenzione della catena, spesso, viene sottovalutata o peggio trascurata. Questa semplice operazione, se eseguita costantemente e con cura, ne allunga notevolmente la vita. Dopo essere stata prodotta ed assemblata,e prima di essere imballata, la catena subisce un trattamento finalizzato a proteggerla contro gli agenti atmosferici.
Spesso accade che, dopo aver lavato la nostra specialissima, asciughiamo con cura telaio, sella, ecc. trascurando proprio la catena. L’acqua penetra tra piastrina e piastrina, quindi si insinua tra perno e distanziale. I materiali con cui sono costruiti i singoli pezzi, non essendo inossidabili, si ossidano: quindi si consumano. Inoltre, la ruggine rovina la superficie di contatto tra i materiali rendendoli scabri,aumentando l’attrito tra il perno e piastrine.
Un consiglio condiviso da molti meccanici è di trattare la catena, dopo la perfetta pulizia, con lubrificanti particolarmente volatili solitamente spray, affinché questo si sostituisca all’acqua togliendone ogni traccia dalle superfici metalliche. (www.ciclidainelli.it)