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domenica 21 febbraio 2010

La carica dei 101 (Km)

E’ vero! Lo so… oltrepassare il fatidico chilometro 100 è sempre dura, tenendo conto che siamo ancora nel mese di febbraio e con un inverno in cui abbiamo pedalato assai poco, ma la voglia era tanta, la giornata serena di quelle che ti fanno venire l’acquolina (in senso ciclistico), la voglia di sfidare se stessi. Ma è proprio in questi mesi che si mettono le basi per costruire una “buona gamba”, per soffrire meno quando saremo chiamati ad affrontare ben altri percorsi e fatiche, cercando di oltrepassare in vari crescenti steps quel confine di potenzialità fisica, livello di soglia, che ognuno di noi si è costruito: quindi attraverso allenamenti di resistenza con crescita progressiva, l'organismo impara ad utilizzare l'energia che gli deriva soprattutto dagli acidi grassi, i quali rappresentano una fonte di energia praticamente illimitata, al contrario, i carboidrati si esauriscono abbastanza velocemente.
Ma ritorniamo alla cronaca.
Il Mazzolano è la prima delle asperità della giornata, soltanto 2 km di lunghezza con una pendenza media del 7,1 %, un buon fondo stradale e soprattutto esposto interamente al sole che in questo periodo…. è sicuramente benvoluto, è altrettanto molto gettonato dai cicloarteriosi lughesi in quanto è strada di collegamento tra le colline Riolesi e Imolesi, una bella palestra per chi si allena con il metodo delle ripetute.
Il gruppo ha scaldato i “motori” tra i lamenti (o giustificazioni…) di uno stato forma che ancora ha da venire, per l’impossibilità d’allenamento, per malesseri manifestati durante la settimana precedente, ma tutto fa brodo… ci aspettano ancora molte ore di pedalata e pertanto il parlare serve anche ad rallegrare la mattinata.

Una discesa umida e sempre pericolosa, costeggiamo la Cantina Tre Monti (nota per il TRE BICCHIERI “PETRIGNONE”) e poi lo strappo sempre noioso del Bergullo che ci innesta sul circuito dei Tre Monti risalendoli fino alla chiesa di Pediano.
Siamo numerosi quest’oggi e tutti sono ben coscienti che la forza del gruppo è quella del rispetto, è la pietra miliare di Ad Maiora!!!, e pertanto si viaggia compatti, ci si ritrova sempre al termine di ogni salita.
Passaggio sulla Gallisterna per il collegamento puzzolente così battezzato “rusco” e nuovo punto di ritrovo a Isola, il Capitano Tino butta la spugna…. è provato, lo si legge sul suo volto gonfio e arrossato, sconcerto tra i suoi mercenari-gregari.
In grande spolvero è quest’anno Gigino che sfoggia una silhouette invidiabile fatta da mesi intensi di Mountain-Bike + dieta, complimenti!!! C’è Gilberto e lo Zio che si adattano al nostro ritmo pedalatorio, finalmente Dekaman tra noi.
San Ruffillo è una salita che piace a tutti in quanto è abbastanza vicina a Lugo, è la perla per il completamento di tanti giri che provengono dal Monte Albano e dal Poggiolo, è lunga 7,6 km alla media del 4,5%, ma soprattutto è apprezzata per quella stradina selvaggia (ora… forse troppo, visto lo stato dell’asfalto) che conduce fino alla Cima Prugno a quota 545 mt.
La presenza femminile oggi è piacevolmente consistente con Roberta, Vilma, Anna, Angelita, Brunella, Valeria, una bella compagnia di viaggio; ci si compensa a vicenda.
Caffè-time a Borgo Rivola, nella curva (una miscela di caffè fantastica… ve lo raccomando).
Con il Piat organizziamo un ritorno al giusto ritmo con il gruppo disposto a coppie perché aiuta molto a trascinare i più affaticati, vogliamo che non diventi un calvario per qualcuno, i volti sono tirati… rallentiamo a Solarolo per farli rientrare e giungere a Lugo compatti e per darci un sincero appuntamento alla prossima escursione.

21 febbraio / 101 km percorsi / 1120 mt dislivello / Tempo di percorrenza 5 ore / Temperatura rilevata a Casola Valsenio 13°
Salite: Mazzolano – Tre Monti (via Pediano) – San Ruffillo.
Partecipanti n°19



E tutti quei momenti andranno perduti
nel tempo
come lacrime nella pioggia
Roy Batty - Blade Runner

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