Le origini del nome possono risalire a “Bucco” feudatario longobardo di alcuni castelli della zona:anche Bocconi, come Portico di Romagna e San Benedetto in Alpe, sorge nel punto di confluenza di due fossi nel fiume Montone. Nell’antichità, però, gli insediamenti principali erano quelli di Carpine, nella zona dell’attuale Montazio, e di Bastia, sotto l’omonimo castello. Una frana distrusse il primo villaggio il 21 gennaio 1868 mentre il secondo fu abbandonato in seguito alla demolizione del castello avvenuta nel corso delle lotte tra Firenze ed i Visconti per il dominio del territorio. La popolazione si raccolse attorno alla torre, lungo il tracciato della nuova carrozzabile di fondovalle voluta dal Granduca Leopoldo di Toscana. Dalla piazza, dominata dalla Chiesa di San Lorenzo, costruita nel 1883 come nuova parrocchiale che unificava gli antichi popoli medioevali di S. Lorenzo in Bastia e di S. Maria in Carpine, si imbocca via Borgo e ci si trova di fronte all’antica “Torre Vigiacli” ossia “torre delle guardie”.
Dalle sue feritoie, infatti, le sentinelle controllavano il castello che sorgeva sul poggio sovrastante l’abbandonato villaggio di Bastia, sulla riva destra del fiume.
Si scende poi fino alla Brusia. Si tratta di un luogo incantevole caratterizzato dal ponte, dalle cascate e dal mulino. A tre arcate, di maggiori dimensioni quella centrale, appoggiate su massicce pile in muratura, con il suo profilo a schiena d’asino, il manufatto di pietra domina le bellissime cascate ed il profondo gorgo meta estiva degli amanti della balneazione fluviale. Il ponte è collocato al centro di un paesaggio naturale dalle molteplici suggestioni: da esso partono diversi antichi sentieri verso il castello abbandonato di Bastia, verso il monte Gemelli o in direzione dei secolari castagneti di Valpiana. Il mulino ad acqua, uno dei tanti che erano disseminati lungo le nostre vallate, è ancora ben conservato. Rimane il canale di presa dell’acqua a monte del ponte che portava il flusso idrico verso il locale delle pale. L’acqua faceva girare l’albero delle macine, nel piano superiore: alcune di queste sono visibili, trasformate in tavolini, nei pressi della costruzione. Dopo avere superato il ponte della Brusia parte, a sinistra, la bellissima mulattiera in salita, ancora in parte selciata, che porta, dopo avere offerto panorami notevoli, al vecchio borgo in rovina.
L’antico villaggio di Bastia era protetto da una fortezza che sorgeva sulla sommità di un poggio che domina la media valle del fiume Montone. Restano ancora i ruderi di alcune case dell’antico villaggio ed un oratorio ristrutturato.
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