Questa località, situata sopra un colle, ad una altezza di 194 metri s. l. m. dista circa tre chilometri dalla Via Emilia, e circa nove chilometri dal capoluogo.
E' sicuramente preesistente alla nascita di Castel San Pietro e viene già citata in documenti della città di Bologna nel 1136.
Nel maggio 1297 il suo castello fu preso da Maghinardo da Susinana, alleato dei ferraresi, nel 1350 da Astorgio di Durafort, Conte di Romagna, nel 1360 da Bernabò Visconti, a cui fu tolto il 28 settembre da Galeotto e Malesta. Tornata in mano ai Visconti, Varignana fu ancora ripresa dal Card. Albornoz. Non riuscirono ad espugnare Varignana gli inglesi assoldati dal Papa nel 1376, ma riuscirono a conquistarla Alberico da Barbiano nel giugno 1401, le truppe pontificie nel 1428, il Duca Valentino nel 1501, le truppe di Papa Giulio II nel 1506.
Varignana vanta un clima salubre e ventilato, oggi come un tempo, tanto che l'anti Papa Giovanni XXIII, fuggito da Bologna dove infuriava la peste, divise il suo soggiorno per due mesi, nell'autunno del 1410 fra Castel S. Pietro e Varignana.
Dalle colline attorno a Varignana per secoli fu ricavato materiale per costruzione derivato dal consolidamento delle sabbie plioceniche largamente utilizzato nelle costruzioni delle case bolognesi.
Ricordiamo infine che la guerra mondiale ridusse ad un cumulo di macerie questa località, che però fu presto ricostruita dagli abitanti locali, ad eccezione del campanile che sorgeva di fianco alla chiesa di San Lorenzo. Nell'anno 1300 dentro il castello (del quale restano pochissimi reperti ed una grossa torre) erano citate due chiese: quella di S. Lorenzo (l'attuale chiesa parrocchiale) e quella di S. Maria, detta ora di S. Giuseppe. La prima coi secoli era stata trasformata e nel 1925 era stata dotata di campanile: dopo le rovine della guerra è stata riportata al bel romanico originale, a tre navate (1958), senza però il campanile ed il bel portico antistante. Sotto l'altare maggiore presenta una suggestiva cripta, recentemente restaurata, che si può far risalire al sec. IX, e che ha interessanti capitelli, realizzati probabilmente con materiali di recupero provenienti dalle rovine della vicina città di Claterna. Delle opere d'arte della vecchia chiesa è stata salvata la porticina tabernacolo con un Cristo del Calvart. Nella chiesa di San Lorenzo è conservata una statua della Madonna col Bambino, che ricorda la scuola di Jacopo Della Quercia, che si trovava nell'altra chiesa di S. Maria e di S. Giuseppe. Di notevole interesse sono anche alcune ville private che si trovano nei dintorni di Varignana: a sud si trova una grande villa con 4 torri, che fu eretta nel 1600 dai Bargellini, mentre oltre il torrente Quaderna, a ponente, c'è la Villa Ruggi , che fu abitata dal famoso scenografo Lorenzo Ruggi (1802-77) e dal figlio, l'insigne chirurgo Giuseppe (1844-1925).
Infine ad un chilometro a nord c'è la Villa Legnani , ora della famiglia del Marchese Camillo Malvezzi Campeggi.
Varignana ebbe molti figli illustri, tra essi Bartolomeo da Varignana, medico e studioso universitario tra la fine del 1200 e l'inizio del 1300, Matteo e Pietro, suoi nipoti, anch'essi studiosi e medici, (fine 1300). Pietro è sepolto nel chiostro di S. Giacomo di Bologna con l'iscrizione che parla di Varignana quale "medicorum semper alumna".
Da ricordare anche Domenico de Jani (1529), al quale è dedicata la piazza principale del paese, scultore e architetto, del quale ricordiamo il bassorilievo del Transito della Madonna nell'esterno della S. Casa Di Loreto e un progetto per la facciata di S. Petronio, dove è sepolto.
Fonte: http://www.sitai.provincia.bologna.it/
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