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martedì 24 maggio 2011

Dozza, città d'arte

Il centro storico di Dozza, con la caratteristica forma a fuso, è posto sul crinale di una collina che domina la valle del Sellustra e digrada dolcemente verso la via Emilia.
L'integrità dell'originale tessuto edilizio risalente al medioevo è rimasta salvaguardata, immune da interventi stridenti e la stretta simbiosi tra l'imponente rocca all'apice del paese e il sottostante insediamento residenziale, che segue il tracciato delle antiche mura, comunicano immediatamente l'armonia tra natura e intervento dell'uomo. Ancora oggi il borgo è percorso da due strade parallele che dalla porta d'ingresso terminano nello spiazzo della Rocca. Si accede al borgo da una porta ad arco del 1614, aperta nel Rivellino, opera di difesa tre-quattrocentesca a pianta rotonda e ora parzialmente interrata, insieme all'intero ponte levatoio. L'arte si fa paesaggio urbano ed arreda i muri delle case, le strade e le piazze, dando luce ad ogni angolo ed aprendo suggestioni improvvise. Anche questo è Dozza. Per la precisione èla Biennale d'arte del "Muro Dipinto", singolare manifestazione settembrina di pittura sui muri delle case, nel corso della quale gli artisti dipingono "dal vivo", davanti al pubblico. La prima edizione fu organizzata dalla Pro Loco nel 1960, da un'idea di Tommaso Seragnoli e grazie alla collaborazione di altri cittadini dozzesi quali Fernando Baroncini, Ennio Sangiorgi, Gino Gardi, Mario Guermandi e Gino Nereidi. Da allora la manifestazione si è sempre più qualificata divenendo biennale d'arte moderna, nobilitata dalla partecipazione di importanti maestri della pittura, fra i quali Matta, Saetti, Sassu, Licata, Purificato, Brindisi, Sughi, Schweizer, Zancanaro, Frasnedi, Gagliardi, Mascellani e Zigaine.
Il "Muro Dipinto" lasciò infatti, ben presto, la formula dell'estemporanea indiscriminata e fu una delle prime rassegne italiane ad abolire premi e graduatorie per puntare al primato dell'artista rispetto alle tentazioni egemoniche della critica. Sono stati oltre 200 gli artisti che hanno preso parte alle 18 edizioni fin qui svolte, trasformando il borgo medievale in un vero e proprio museo a cielo aperto, con oltre 90 affreschi ad impreziosire le facciate delle case. Da qualche anno vengono effettuate anche sessioni di restauro delle opere per garantirne la migliore conservazione. Un'edizione speciale del "Muro Dipinto" si è svolta nel 2000, nell'ambito di "Bologna capitale europea della Cultura". Alcuni "strappi" degli affreschi sono conservati nella Pinacoteca, allestita all'interno della Rocca.
Fonte: www.sitai.provincia.bologna.it

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