Gli amici cicloturisti che in questa domenica delle palme hanno preso parte alla 10^ gran fondo Mareterra, si saranno un po' sentiti come i pro che domenica scorsa hanno affrontato una delle Milano-Sanremo più difficili della storia. La pioggia e il freddo attesi sulla Romagna e puntualmente arrivati hanno scatenato i soliti dubbi del caso... si va? Non si va? Alla fine questa primavera che tarda ad arrivare ha scoraggiato diversi cicloturisti ma non si può certo dire che abbia rovinato la festa a chi invece ha scelto di partecipare. Alla partenza sorrisi e buoni propositi: si fa il lungo, oggi si scala il Barbotto! E allora via subito, prima che piova. Diverso, rispetto alle passate edizioni, l'attacco alle colline: l'organizzazione ha infatti preferito introdurre la variante di Roncofreddo - asperità breve ma ripida - per scaldare la gamba prima delle salite vere. Subito dopo il ruolino di marcia prevedeva la Ciocca, una delle preferite di Marco Pantani. Proprio qui sono cadute le prime gocce, ma ha avuto ragione chi ha deciso di continuare, visto che alla fine Giove Pluvio è stato tutto sommato clemente. E infatti sia il mitico Barbotto che l'altrettanto aspra, anche se meno nota, ascesa di Massamanente sono state affrontate con l'asfalto asciutto. Apprezzatissimi i ristori con salsiccia e pancetta accompagnate dall'immancabile piadina romagnola e - a Sogliano - persino dalla musica. E poi i dolci, le bibite e gli integratori, per non far mancare le energie proprio in una giornata così difficile. All'arrivo, si poteva ingannare l'attesa del ricco pasta party (attivo dalle 11) con una buona birra fresca e dar sollievo alle gambe con un massaggio eseguito da mani esperte. E con la tranquillità della bici legata con i catenacci messi a disposizione dall'asd Mareterra Bike Team, si potevano acquistare in tutta calma le foto a futura memoria di una domenica già di per sè difficile da scordare e ritirare il meritato pacco gara offerto dagli sponsor. Alla fine gli iscritti sono stati circa un migliaio, di cui ben 321 hanno avuto grinta e gambe per conquistare tutti gli scalpi e i 110 km del percorso lungo.
Fonte: www.romagnasprint.com
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