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domenica 29 settembre 2013

Quale scoperta...

Sabato scorso abbiamo avuto l'occasione e il piacere di transitare con le nostre MTB dentro la cava di gesso di Monte Tondo, da sempre conosciute ai cicloturistici per i frequenti passaggi stradali da Borgo Rivola ove si possono scorgere sulla sommità del monte,  sulla destra idrografica del fiume Senio, numerose gallerie scavate nella roccia, ma senza mai ipotizzare che le stesse non sono altro che la "porta" d'ingresso di una enorme cava a cielo aperto. L'occasione si è casualmente creata incontrando i "trappers" Giancarlo e tutta la banda che organizza l'importante manifestazione MTB  del Rally di Romagna (Riolo Terme), intenti a mappare e testare una tappa della prox edizione del Rally, e pertanto autorizzati dal custode ad accedere all'’area gessosa di Monte Tondo.
La demolizione di Monte Tondo ad opera della cava di gesso è iniziata nel 1958 e prosegue tuttora. Si tratta della più grande cava di gesso a cielo aperto dell’intera Europa ed è la sola ancora attiva nel territorio regionale. Attualmente l’estrazione è finalizzata alla produzione di gesso per l’edilizia nel vicino stabilimento di Casola Valsenio. Negli anni 60 e 70 all’interno di Monte Tondo è stato scavato un complesso reticolo di gallerie a diversi livelli di quota e di notevoli dimensioni, tanto da consentire il normale transito degli automezzi pesanti. Tondo di nome, divorato di fatto, ha ora il misero aspetto di un  di monte, mangiato com'è da immaginari enormi denti che ne hanno scolpito le pareti a gradoni del fronte di cava. Privato della sua forma originaria, ha perso volume eimponenza, ma non importanza. Semmai ne ha acquisito, negli ultimi sette anni, dal punto di vista speleologico. Lo sviluppo lineare complessivo delle grotte di Monte Tondo è infatti
Monte Tondo in una foto risalente agli anni venti (margine degli scavi attuali)
passato dai circa 800 metri prima del 1990 ai circa 8 chilometri attuali. Il destino del monte è comunque tutt'ora incerto. Quasi sempre escluso dai progetti di parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, sacrificato di fatto al ruolo di polo unico estrattivo di gesso per tutta l'Emilia Romagna, per Monte Tondo non vi sarà pace fino a quando sarà economicamente conveniente estrarre gesso in Italia. 



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