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lunedì 16 settembre 2013

Due giorni in Campigna

Potremmo iniziare così... "una esperienza in M.bike da ricordare" nel raccontarvi la nostra entusiasmante quanto impegnativa due giorni di pedalata off.road in Campigna; un weekend... questa volta in scena, con zaino in spalla e tanta voglia di concludere col botto anche questa ennesima annata ciclo.escursionistica, peregrinando lungo il versante toscano del Casentino e risalendolo con tanta fatica fino al Monte Falco, con pernotto al rifugio "Città di Forlì".
Sabato ore 8,30 ci siamo avviati da Tredozio in direzione del Passo del Tramazzo, clima giusto, cielo terso... e niente-popò-di-meno anche scortati da un nugolo di friends (i senza-passaporto... ) che ci hanno fatto compagnia fino alla vetta. Nello stesso momento, da Bocconi, i Senior, Achillone e Tubetto, inforcavano la loro specialissima per una percorso stradale da loro stessi confezionato su misura, ma con metà finale... sempre al Rifugio, e altrettanto gli indomiti randonnèeur Bagi e Renato allungavano il tiro, partendo direttamente da Lugo, ma con eguale metà finale: insomma... concludendo, strade diverse ma tutti al Rifugio... chi prima e chi dopo!. Evviva si gode pedalando... dall'incantevole Tramazzo al Monte Lavane (1,120 mt), proseguendo poi lungo la direttrice del metanodotto algerino, che a vista sembra una lunga discesa e una altrettanto ascesa fino ai 1200 mt del Giogo di Corella e il Monte Peschiena (dove si intersica il segnavia 00 e GEA, proveniente dal Muraglione) ma che si traduce nella realtà a ben altro e cioè ripide discese intervallate da strappi dalla pendenze assurde che ci costringono ad un prolungato portage. Faticoso sì... ma ci vuole ben altro per scoraggiarci. Si prosegue verso il Colle della Maestà in un bel bosco di faggi centenari e quando si arriva allo scoperto, inizia l'avventura: felci alte quanto noi ricoprono tutto, nascondendo ovviamente anche il sentiero. A San Godenzo il ristoro è d'obbligo con pane e prosciutto rigorosamente toscano... facciamo il fondo alla pancia, perchè ora ci attende una salita di ben 20 km che ci condurrà fino ai 1500 mt del Poggio Piancancelli transitando da Castagno d'Andrea e la Fonte del Barbotto. Interminabile!!
Sono le 5 della tarda... siamo al limite delle forze dopo aver percorso gli odieni 64 km e 2560 mt di dislivello ma il Rifugio non è lontano, tra i prati alti della Burraia e... Achillone e Sergio sono già li pronti ad accoglierci. La sera, a tavola un festival di amicizia e di "cazzeggio". Questo è il nostro spirito, questo è anche il nostro "andare in bicicletta". 
L'indomani le grigie, fredde, nuvole avvolgono il Rifugio e i prati circostanti sono sferzati da un vento intenso. Dobbiamo fare ritorno e quindi non ci rimane altro che bardarci al meglio e... armatevi e partite!. Ripercorriamo il sentiero 00, pedalando sul crinale che conduce dalla Calla al Poggio di Giogo, Poggio degli Usciaioli e al Passo dei Tre Faggi: l'obiettivo è quello di proseguire in cresta in direzione del Muraglione, transitandodo per il Monte Bucine, gli incredibili Monte Gemelli, e poi su pista forestale per Valico Valbura. La discesa su asfalto del Manzo e la salita al Monte della Busca completano questa due giorni, il weekend nel Casentino, con un ultimo, intenso, sforzo per chiudere l'anello e far ritorno a casa con una seconda tappa di 48 km e  800 mt di dislivello metrico.
E' fatta. Cercavamo emozioni e senza alcun dubbio le abbiamo trovate. Ecco un'altra storia da ricordare.



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