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domenica 8 settembre 2013

Una storia a sè

Ogni uscita ha una storia a sè e regala soddisfazioni che possono derivare da molti fattori quali le persone con le quali pedaliamo, i sentieri e via discorrendo. Altre sono... magiche perché sono i luoghi stessi che regalano emozioni.

Da tempo era in "lavorazione" questa escursione al Monte Pasubio... soprattutto leggendo quelle numerose ed entusiastiche recensioni pubblicate sul web, non potevamo fare altro, prima o poi, di avventurarci con le nostre MTB nel percorrere queste strade militari che giungono fino alla cima “sacra alla patria”. Sabato scorso finalmente il D.Day: da Lugo a Schio e poi gli ultimi otto km in auto (2,45 h) per giungere al paese Valli del Pasubio e dare inizio alla escursione, seguendo un percorso differente, da quelli noti e scelti dalla maggioranza dei bikers (come al solito!!), ma sicuramente maggiormente difficoltoso e nello stesso tempo più intrigante. Da Valli nel Pasubio abbiamo percorso, direzione Rovereto, (2 km) la strada principale fino alla frazione di Gisbenti e subito dopo aver oltrepassato lo stabilimento dell’Acqua NORDA, si volta per una carrareccia asfaltata che ti conduce, dopo aver attraversato il torrente, nell’altra costiera dando inizio ad una interminabile salita che si concluderà solamente dopo interminabili 20 km, sulla cima del Pasubio !!!. La stretta strada asfaltata sale con una pendenza sensibile per circa 4 km in direzione di Cortiana (dove termina) ma esattamente 100 mt prima del borgo bisogna proseguire per una strada forestale (sx) lasciando l’asfaltato per un fondo sterrato e immergendosi in un fitto bosco che, dai numerosi fungaroli incontrati, dovrebbe essere un ottimo posto di raccolta. E’ sicuramente questo un tratto impegnativo di ben 2,1 km e con un dislivello da superare di ben 267 mt e quindi la media di pendenza è presto fatta, ma anche per il fondo sterrato poco stabile con rocce frantumate che lo rendono maggiormente difficoltoso nel pedalarlo con continuità: si giunge nel piazzale del Passo XOMO (1058 mt) dove ci si può ristorare al rifugio omonimo. Dal passo si prosegue naturalmente in salita (asfaltata) per circa 1,5 km fino a giungere a Bocchetta Campiglia (1216 m) dove riparte anche la “Strada del 52 gallerie” una stupefacente strada militare (vietata alle biciclette per la sua pericolosità) costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio che attraversa il versante meridionale del monte, situata allora al riparo dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzata da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo. Dalla Bocchetta, aperta al transito alle sole biciclette e pedoni, ha inizio la Strade degli Scarubbi, altra strada militare interamente sterrata, anch’essa servita per collegamento alla prima linea sul Pasubio. Dieci km… lungo una lunga serie di tornanti dalle pendenze regolari fino a giungere nella Gola di Canevon di Campiglia dove la strada taglia la parete rocciosa proseguendo fino al Rifugio Papa (1948 mt) con una lunga ed inesorabile salita; La fatica espressa è ricompensata sicuramente dall’incredibile panorama presente.
Ma… sulla cima è calata velocemente una ampia coltre di nubi, freddo, vento e soprattutto mancanza di visibilità ci costringono a “fuggire” dal Rifugio Papa, purtroppo tralasciando l’obiettivo di giungere sul Dente Italiano a quota 2.200 mt.
La lunga discesa sterrata della Strada degli EROI /13 km) è quella che abbiamo percorso per giungere fino a Pian Delle Fugazze e purtroppo i primi 3k che avrebbero dovuto essere spettacolari fino alla galleria del Gen. D'Havet (larga ma pur sempre con il margine a strapiombo), ma è stata per noi out in quanto con scarsissima visibilità. Da Pian delle Fugazze a Valli del Pasubio segue una veloce discesa su asfalto, per completare questa entusiasmante quanto incompiuta escursione: ci ritorneremo sicuramente!.
Percorsi: 42 km, Dislivello 1689 mt, Tempo di percorrenza 4,20 h




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