E' certamente vero che giugno può considerarsi il mese spartiacque dell'attività cicloturistica intendendo i mesi precedenti molto più carichi di vigore, entusiasmo e di maggiori praticanti ma altrettanto sono convinto che questo genere di manifestazioni "no time", quale è quella disputata oggi a Massalombarda, la "ErcoleBandini", non deve cadere nel tranello di accontentarsi " tanto a questo punto va bene tutto perchè trainati dal Circuito, a cominciare dal percorso proposto". Che noia!
Non è certo paragonabile alle altre prove del Circuito Romagnolo che hanno tutte sfornato pezzi da novanta e soprattutto rappresentativi del percorso Gran Fondo; vedi il Passo dell'Eremo per l'Avis Faenza, il Valico del Manzo per la Berthold Brecht, la Sambuca per la Baracca e il Paretaio per il P. Bianconero: non vedo l'ascesa alla Bordona via Maddalena una scelta che può identificare una manifestazione GFondo, ma piuttosto una delle mete frequenti domenicali scelte dai pedalatori della pianura.
Per non parlare poi del percorso medio che ripropone il solito passaggio a Zattaglia, per proseguire poi per M. Albano & C.
Ci si attende qualcosa di più per affrontare l'alzataccia... direi obbligatoria e giusta (partenza ora 6,30): quante opportunità di nuovi percorsi si potrebbero individuare e proporre soltanto indirizzandosi nell'imolese e abbandonando il versante del Senio già proposto e riproposto dalle altre societa'? Riflettete gente... riflettete.
Naturalmente si spera che queste critiche possano essere accettate come approfondimenti costruttivi, come non possiamo altrettanto non elogiare il salto di qualità effettuato dagli organizzatori nel scegliere e nell'allestire una Piazza d'arrivo finalmente degna di questa manifestazione e della cittadina di Massalombarda, le ottime segnalazioni stradali + servizio Protezione Civile nei punti più critici e i Ristori di buona qualità (splendida la location di Fontanelice). Bravi!.
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