Domenica 14 marzo 2010.
Che giornata! E’ vero abbiamo esagerato, ma davanti a tanta magnificenza non ci si poteva certo tirare indietro e pertanto il nostro programma odierno, già impegnativo di per se, è stato ulteriormente amplificato deviando per Cima Bordona, sempre con il placido accordo di tutta la “combriccola” Ad Maiora.
Eppure le premesse non erano state delle migliori con la foratura iniziale di Valeria che ci ha visto costretti ad inseguire il gruppo, pedalando a ritmo sostenuto e con la complicità degli Ad Maiora Friends che ci hanno atteso prima di Castel San Pietro, per proseguire insieme per il tragitto programmato.
Appena imboccata la Valle del Sillaro, la percezione del cambiamento del paesaggio e dei suoi colori è stato immediato, garantendo buon umore a tutti e la certezza che anche quest’oggi sarebbe stata una giornata veramente speciale.
Questa particolare Valle è conosciuta dal popolo dei cicloarteriosi in quanto porta all’imbocco del Monte Cerere, uno dei 4 versanti del Calderaro, oppure a San Martino in Petriolo si devia per un piccolo, insidioso, sublime stradello che attraversa la vena del gesso e conducendoti in Val Sellustra (vicino Ristorante), oppure ti indirizza a Sassoleone, nostra meta odierna, attraverso un saliscendi impercettibile ma reale di ben 27 km (da Castel San Pietro): ottimo percorso in Primavera-Autunno, un forno in estate.
A due km da Sassoleone inizia la vera salita, pedalabile e con il panorama del Passo della Raticosa in fronte: fantastico!! Gigino ce lo ritroviamo tra noi, una vera sorpresa, che non fa altro che alzare il morale della truppa con la sua goliardia e il piacere di pedalare insieme a lui.
Deviamo per Cima Bordona per godere a fondo del panorama; oggi sono quelle giornate che non vorresti mai fare ritorno, quelle giornate che avresti voluto pedalare sulla Sambuca, sul Paretaio, per vedere il mondo imbiancato dall’alto, una esperienza che non ha eguali in termini di emozioni.
Sempre compatti, tutti compatti in gruppo…. il tempo passa meglio, la fatica anche.
Scendiamo dalla Bordona perché è sicuramente più sicura e senza tratti innevati e così è: non è freddo, anzi un leggero tepore nelle ore centrali si fa sentire.
Il passaggio fino a Fontanelice è un po’…. rompiballe, anzi rompigambe con quei saliscendi che ti obbligano sempre ad un cambio di ritmo, una alzata continua sui pedali.
Giunti nel paese, la sosta prevista si trasforma in un vero saccheggio al piccolo Bar cittadino dove praticamente gli abbiamo fatto fuori tutta la pasticceria disponibile, cercando il riintegro delle calorie spese: che fame!
Qui il gruppo si è diviso tra quelli che hanno scelto il ritorno a Lugo e quelli che hanno scelto di pedalare ancora all’insù per affrontare la Margherita, una ultima salita di 7,3 km a quota 525 mt con una pendenza media da pedalare senza strappi. Anche questa ascesa è bellissima, siamo stanchi ma ugualmente soddisfatti della scelta di arrampicarci anche quassù in questo scenario simil-alpino.
Discesa a Casola e poi un Omero in grande spolvero ci trascina ( è proprio così) fino a Riolo e poi a Castel Bolognese. La nostra giornata sta volgendo al termine e lungo la pianura che ci conduce verso casa, i silenzi e i frequenti cambi alla testa del gruppo evidenziano una stanchezza anestetizzata soltanto dalla soddisfazione di avercela fatta: avremo tutta la settimana per raccontare questa splendida ed unica esperienza a tutti quelli che non c’erano e anche a quelli che, non capendo come si può percepire gusto dalla fatica, commentano semplicemente con un “…. siete matti”.
14 marzo / 130 km percorsi / 1.040 mt dislivello / Tempo di percorrenza 5.15 ore
Temperatura rilevata a Fontanelice 12°
Salite: Sassoleone - Cima Bordona - Margherita
Partecipanti n°16
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