Badia Prataglia è un paese montano posto al centro del Parco
Nazionale, quasi a presidio di un valico appenninico, il Passo dei Mandrioli,
che la strada statale 71 raggiunge nella corsa che da Montefiascone la porta a
Ravenna. Badia deve molto a questa strada, voluta nello scorso secolo dal
Granduca Leopoldo II, che ha contribuito a fare del centro la stazione di
montagna più conosciuta di tutta la provincia aretina. La bellezza del posto è
indiscutibile. Le case, in stile quasi alpino, sono situate all'incontro di
una serie di vallecole che costituiscono la parte più alta del bacino del
torrente Archiano. Al centro si trova la chiesa romanica, ultimo resto
dell'abbazia benedettina fondata nel 989 e soppressa nel XIV secolo.
Il bosco circonda il paese offrendo un campionario quasi
completo di formazioni forestali. Proprio a ridosso delle case si trovano
boschi misti di latifoglie (acero, frassino, tiglio) e addirittura, inusuale a 900 metri di altitudine,
un vecchio castagneto da frutto ora abbandonato. In quella direzione si
raggiungono, con un ripido sentiero che parte proprio dalla piazza, il piano e
l'abetina di Campo all'Agio, secolare foresta di abete bianco. Risalendo invece l'Archiano d'Isola in direzione Capanno ci
inoltriamo in una vallecola dominata dalla faggeta. Sopra la strada, proprio in
mezzo ai faggi, il fosso del Pontone salta sui banchi di arenaria formando una
bella cascata. Il faggio era l'albero dal quale i 'badiani' traevano il legno
per i loro manufatti conosciuti in tutto il Granducato di Toscana. Proseguendo
in mezzo al bosco, poco prima del rifugio dei Fangacci, un sentiero sulla
destra conduce in breve al monte Penna (1333 m .) che domina il versante romagnolo, il
lago di Ridracoli e la riserva di Sassofratino.
Fonte: http://www.casentino.it
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