Nel cuore di Tredozio, paese di frontiera, in bilico tra Romagna e Toscana che vive ancora di quella sua natura appartata, lontana dalle frenesie contemporanee, in un panorama di boschi e strade tortuose si trova Palazzo Fantini. Signorile e defilato, opulento e modesto, sospeso tra i ritmi di una passata civiltà contadina e il privilegio di un'erudita agiatezza. Palazzo Fantini raccoglie la storia di un'unica famiglia che lo abita da quasi tre secoli. L'elegante ma severissima facciata settecentesca nulla lascia presagire dell'accogliente segretezza del giardino. Dalla strada nessun indizio; dopo il portale a volta la prima corte accoglie con un gioco di bossi intagliati, salvia splendens e una vasca con piante acquatiche. D'intorno gli ingressi privati e una serie di edifici un tempo pertinenze agricole. Poi la sorpresa, un giardino all'italiana sopraelevato rispetto al piano della casa e accessibile solo da una gradinata lungo un'ampia muratura di sostegno. Esso si compone di vari settori che si adagiano sulla collina ed in salita. Progettato nell'800 riprende i temi classici dell'epoca: i vialetti segreti, la fontana con le ninfee, le geometrie precise delle siepi, i bossi topiati, le aiuole di rose antiche con stachis lanata e bordure di fiori “fuori moda” come dalie e begonie, iris e lantane.
Il giardino roccioso: più in alto, il parco di alberi secolari come cedri del Libano, lecci, ippocastani acacie, tigli, querce e sottostanti prati con fiori spontanei, quali margherite, viole, primule e ciclamini. Questa parte va misteriosamente a perdersi nel giardino roccioso con scalinate e muri secondo uno stile ottocentesco e romantico, con vialetti riservati.
Le erbe aromatiche: Di recente progettazione e realizzazione è invece l'angolo dedicato alle erbe aromatiche. Un'aiuola nuova a forma trapezoidale che non era nella originaria struttura del giardino, con bordure di bosso per raccogliere erbe aromatiche locali quali la vinca,la nepeta, il camedrio, la menta variegata, il timo, l'alloro, il dragoncello, la ruta, la santoreggia, il rafano, l'achillea etc...
Il verde cupo dei bossi fronteggia il rosso e giallo dipinti a strisce sul muro interno. Nella tradizione locale infatti gli edifici agricoli venivano dipinti con il tipico motivo a bande bicolori. L'allegra limonaia fa da cornice all'aiuola centrale.
Visite su appuntamento al giardino e al museo della civiltà contadina da Aprile a Settembre.
Fonte: www.palazzofantini.net